Il progetto Click on T che mira a educare e sensibilizzare gli adulti verso il tema del cambiamento climatico attraverso l’applicazione di metodologie per l’educazione non formale, coordinato da Fondazione Toscana Sostenibile Onlus, con il supporto tecnico di NKey srl, che insieme all’Italia, coinvolge altri 4 paesi europei quali Spagna, Romania, Polonia e Lituania, ci tiene, grazie a questo articolo scritto dal Project Manager Simone Pagni, a mettere in luce un aspetto positivo in ambito dell’abbassamento delle emissioni di CO2 dovuto alla chiusura delle fabbriche in Cina per far fronte alla pandemia del coronavirus.

 

Una sorpresa inaspettata a causa della pandemia di coronavirus: un rallentamento delle emissioni di anidride carbonica dovuto alla riduzione del consumo di energia

Sappiamo che esiste un forte legame tra l’attività economica e le emissioni globali di anidride carbonica, a causa dell’uso di fonti energetiche di combustibili fossili. Questo accoppiamento suggerisce che potremmo avere una sorpresa inaspettata a causa della pandemia di coronavirus: un rallentamento delle emissioni di anidride carbonica dovuto alla riduzione del consumo di energia.
In pochi mesi, milioni di persone sono state messe in quarantena e molti territori sono stati “chiusi” per ridurre la diffusione del coronavirus. Gli eventi che prevedono assembramento di persone vengono annullati e i piani di viaggio eliminati. Un numero crescente di università, scuole e luoghi di lavoro ha chiuso e un numero crescente di lavoratori a iniziato a lavorare da casa.

– La riduzione delle emissioni
Il blocco senza precedenti del coronavirus in Cina ha portato a una riduzione stimata del 25% del consumo di energia e delle emissioni in un periodo di due settimane rispetto agli anni precedenti (principalmente a causa di un calo del consumo di elettricità, della produzione industriale e dei trasporti). Ciò è sufficiente per prevedere una riduzione della crescita di un punto percentuale delle emissioni della Cina nel 2020.

Riduzioni sono state osservate anche in Italia e, probabilmente, si verificheranno anche in Europa man mano che i blocchi diventeranno più diffusi. L’industria aerea, che produce il 2,6% delle emissioni globali di biossido di carbonio, è in caduta libera.

In sintesi, sulla base di nuove proiezioni per la crescita economica nel 2020, si prevede che l’impatto del coronavirus possa ridurre significativamente le emissioni globali.

– I cambiamenti introdotti dal coronavirus potrebbero aiutare ad affrontare i cambiamenti climatici
La pandemia di coronavirus non cambierà la tendenza al rialzo a lungo termine delle emissioni globali. Ma i governi di tutto il mondo stanno annunciando misure di stimolo economico e il modo in cui tali risorse verranno spese potrà influire sull’evoluzione delle emissioni in futuro.
Si aprono quindi nuove opportunità per investire su cambiamenti strutturali, come l’ulteriore sviluppo di tecnologie pulite, in grado di portare a una riduzione delle emissioni dopo la ripresa della crescita economica.

Articolo di Simone Pagni
Fonte della foto: immagini satellitari rilasciate dalla NASA e dall’Agenzia Spaziale Europea